The Fort Worth Press - Tredicesime 2025 a 52,5 miliardi ma solo 1 su 2 ci comprerà regali

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Tredicesime 2025 a 52,5 miliardi ma solo 1 su 2 ci comprerà regali
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Tredicesime 2025 a 52,5 miliardi ma solo 1 su 2 ci comprerà regali

Confesercenti-Ipsos, cresce quota destinata al risparmio

Dimensione del testo:

Nell tasche degli italiani stanno per arrivare 52,5 miliardi di tredicesime con un aumento dell'1,2 sul 2024 ma solo uno su due la userà per i regali, mentre cresce la quota di chi la destina al risparmio e alle spese obbligate. E' quanto emerge da un sondaggio Ipsos Confesercenti sull'utilizzo della mensilità aggiuntiva, in arrivo per circa 36 milioni di italiani pensionati e dipendenti. I dati dell'indagine mostrano una dinamica doppia, quasi "da favola di Esopo": molti italiani si comportano da cicale e concentrano sulla tredicesima una parte importante del Natale, ma aumentano anche le formiche, cioè quelli che scelgono di proteggersi destinandone una quota a risparmio e spese non rinviabili. La voce di spesa principale resta il Natale "classico": il 50% indica i regali come destinazione prioritaria, con una punta nel Mezzogiorno (59%). Accanto ai doni, tengono le altre spese festive (22%) e i viaggi (23%). Ma cresce anche la componente prudenziale: il 31% userà la tredicesima per incrementare il risparmio e il 20% la destinerà a bollette e pagamenti arretrati. A questa linea di cautela si affiancano altre spese obbligate e voci di gestione del bilancio: l'11% la userà per pagare mutui o finanziamenti e il 14% per la salute. Restano poi quote non trascurabili di utilizzo "funzionale": il 21% indica spese per la casa, il 18% altri acquisti di beni o servizi e il 9% la destinerebbe a investimenti. Anche i saldi entrano già nei piani: il 27% prevede acquisti a gennaio usando risorse della tredicesima. Una quota del 5% dichiara infine di non aver ancora deciso. "La tredicesima - spiega Confesercenti- tiene insieme due Italie: quella che fa partire le spese di fine anno e quella che prova a mettere ordine nei conti. È un segnale chiaro: l'aumento dell'occupazione, da solo, non basta se i redditi reali restano compressi e il lavoro, dipendente e autonomo, continua a impoverirsi. Per rimettere in moto i consumi in modo stabile bisogna accelerare il recupero potere d'acquisto, riducendo il peso fiscale e sostenendo la contrattazione di qualità".

L.Holland--TFWP